Nasce l’InfoPoint muoiono i Servizi Demografici

L’amministrazione comunale, maldestramente impegnata nella riorganizzazione degli uffici, ha inferto un altro duro colpo ai servizi basilari offerti ai residenti algheresi che vivono nelle borgate.
Infatti, mascherando il tutto nell’altisonante termine “Ufficio polifunzionale”, nei fatti gli uffici dei Servizi Demografici di Fertilia e Santa Maria la Palma, servizi presenti da decenni nel territorio, sono stati relegati a mera copertura di facciata.
Permane, formalmente, il servizio anagrafe che, però, è aperto solo due giorni la settimana a Fertilia e uno a Santa Maria la Palma; in queste giornate il personale dei Servizi Demografici è chiamato a svolgere sia le funzioni “istituzionali” sia ad operare come operatori di info point.
Nei restanti giorni della settimana i locali sono occupati dal personale della Fondazione Alghero (ex Meta), che può giusto fornire informazioni turistiche o “prenotare” la richiesta di documenti che possono essere rilasciati esclusivamente dagli ufficiali di anagrafe che li predispongono nella sede di Alghero e li recapitano a Fertilia o Santa Maria la Palma con l’ausilio dell’usciere comunale.
A supporto di questa decisione la Giunta non ha deliberato alcunché, a parte l’istituzione degli sportelli “polifunzionali” con la delibera 109 [vedi], senza però citare la chiusura del servizio di stato civile, presente nella delegazione distaccata di Fertilia, che dovrebbe essere comunicato al Prefetto, così come previsto dal DPR 306/2000 che recita esplicitamente: “Gli uffici separati dello stato civile vengono istituiti o soppressi con deliberazione della Giunta comunale. Il relativo atto è trasmesso al prefetto.” a cui spetta l’onere della vigilanza sugli stessi (artt. 3 e 9). Ad oggi la delegazione distaccata di Fertilia, con i relativi registri, risiede stabilmente nell’Ufficio centrale di Alghero, senza che il Prefetto ne sia formalmente informato.
In questa improvvida riorganizzazione dei servizi, chi amministra la città dimostra ancora una volta scarsa attenzione verso i bisogni essenziali dei cittadini e la totale assenza di rispetto della professionalità del personale coinvolto.
Il ruolo di ufficiale di anagrafe e di stato civile non è quello di semplice impiegato, per acquisire le giuste competenze, per lo stato civile, ci vogliono cinque anni di formazione, studio e corsi.
Quindi, di fatto, da un lato, il personale comunale è stato demansionato, relegato a fornire le informazioni più svariate al turista di passaggio, dall’altro, il personale della Fondazione, formato per dare informazioni turistiche si trova a dover dare informazioni di competenza dell’anagrafe e dello stato civile per le quali non è formato.
Un miscuglio di competenze e professionalità, un minestrone che non può, certamente, garantire efficienza e buona qualità del servizio offerto.