Una maggioranza fittizia sgoverna la città

L’incubo Mario Bruno continua a non far dormire sonni tranquilli alla nostra città. Dopo gli ultimi obbrobri amministrativi che stanno rischiando di mettere a repentaglio l’intero sistema Alghero, anche le attività del Consiglio comunale, fissato addirittura per il 14 giugno, e delle commissioni, si trovano “ingessate” per via del fatto che due consiglieri comunali, senza i quali l’amministrazione Bruno non avrebbe la maggioranza, non vivono più in città, di fatto istituendo una nuova figura di rappresentanza della città, che è quella del “consigliere comunale per corrispondenza”.

Ci chiediamo come si possa svolgere un ruolo istituzionale di tale importanza senza vivere tutti giorni a stretto contatto quelli che sono i problemi che attanagliano il tessuto economico sociale della nostra città. Se è vero da una parte che il sindaco Bruno ha capito che può andare avanti con sole delibere di Giunta, convocando il Consiglio comunale solo esclusivamente per la ratifica di delibere per le quali è obbligatorio il passaggio in Consiglio stesso, mortificando così di fatto il ruolo della massima assise cittadina, con la silente e preoccupante accondiscendenza dei colleghi “vassalli” di maggioranza, noi che all’opposizione siamo chiamati a rappresentare una grossa fetta di popolazione non lo possiamo permettere.

Ci sono oltre 50 mozioni, e quindi proposte di soluzione dei problemi della città, depositate da parte delle varie forze di opposizione, che a questo ridicolo ritmo non potranno mai essere portate in discussione. Facciamo un appello accorato ai colleghi “lontani” affinché diano immediatamente le dimissioni dando spazio a chi nelle loro liste vuole mettersi a disposizione della collettività; ancora meglio ci appelliamo al buon gusto dei colleghi di maggioranza tutti affinché si metta fine a questa che verrà ricordata negli annali come la peggiore amministrazione che la nostra città abbia mai avuto.

Nota congiunta dei consiglieri di opposizione, Emiliano Piras, Maria Grazia Salaris, Monica Pulina, Alessandro Nasone, Michele Pais, Nunzio Camerada, Maurizio Pirisi, Graziano Porcu e Roberto Ferrara (dunque tutti i rappresentanti di opposizione a parte quelli del Partito Democratico) che denunciano la questione delle questioni ovvero che Bruno non ha i numeri per poter governare se non in maniera “commissariale”.