1° febbraio 1945, “Estensione alle donne del diritto di voto”

Un po’ di storia. Oggi, 1 febbraio, è una data importante: in Italia nel 1861 il diritto di voto era riservato ai soli cittadini maschi di età superiore ai 25 anni ed elevata condizione sociale. Nel 1881 il Parlamento approvò l’estensione del diritto di voto ammettendo all’esercizio anche la media borghesia. Nel 1912, su proposta di Giovanni Giolitti, il Parlamento aveva intanto approvato l’estensione del diritto di voto a tutti i cittadini maschi a partire dai 21 anni di età che avessero superato con buon esito l’esame di scuola elementare e a tutti i cittadini di età superiore ai 30 anni indipendentemente dal loro grado di istruzione. Il suffragio universale maschile vero e proprio è stato introdotto con la legge numero 1985/1918, che ha ammesso al voto tutti cittadini maschi di età superiore ai 21 anni, nonché i cittadini di età superiore ai 18 anni che avessero prestato il servizio militare durante la prima guerra mondiale.

Ma solo nel 1945, e precisamente il 1 febbraio di 73 anni fa, per la prima volta nella storia italiana, viene concesso il diritto di voto alle donne. Grazie al Decreto Legislativo Luogotenenziale numero 23 del 1 febbraio 1945 si è avuta di fatto l’estensione alle donne del diritto di voto. “Un diritto importante, per cui è stato necessario lottare a lungo. Diritto che i portavoce del Movimento Cinque Stelle in Consiglio comunale di Alghero e Sassari invitano ad esercitare: in occasione delle consultazioni elettorali invitiamo tutti gli uomini, ma soprattutto le donne, ad andare a votare”.

“Dal 1945 al 2018 sono passati 73 anni, lasso di tempo in cui nonostante il prezioso diritto acquisito, alcune cose non sono cambiate – affermano i penta stellati -. Oggi purtroppo gran parte della popolazione, fra cui molte donne, è scoraggiata e disamorata nell’esprimere il suo parere, voto e consenso perché delusa dall’agire della vecchia politica legata spesso ad una serie di promesse che, riprese ad ogni tornata elettorale, non vengono mai mantenute”.

In una giornata importante come questa, destinata per sempre a rimanere nella storia del nostro Paese è importante “cambiare rotta, credere fermamente che esprimere il proprio parere, voto e consenso ha un valore e può fare la differenza. Fare la differenza e cambiare le cose, dando al contempo fiducia alle nuove generazioni di cittadini prestati alla politica, persone oneste e preparate. Il tutto tenendo sempre a mente che il nostro diritto al voto è un diritto acquisito grazie a chi, ieri, ha avuto il coraggio di lottare per un cambiamento quasi impossibile che però oggi ha portato tutti noi ad essere liberi di poterci esprimere. Oggi, dunque, non vi chiediamo un voto, ma vi chiediamo di andare a votare dimostrando lo stesso coraggio e voglia di cambiare dimostrata da chi ci ha preceduto”.